La commissione consultiva del Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo tecnico espressione del ministero delle Infrastrutture, rispondendo ad un quesito postogli dall’ANCE, ha chiarito che tutti gli interventi sulle fondazioni degli edifici ricadono potenzialmente nel perimetro del super-sismabonus 110%, ivi compresi la messa in sicurezza di muri di contenimento, di elementi di sostegno o delle cosiddette “cavità antropiche”, tipiche degli edifici storici.
Un chiarimento che va esattamente nella stessa direzione indicata dall’agenzia delle Entrate con l’interpello n. 706/2021, secondo il quale è agevolabile con il superbonus anche il rifacimento di un muro «avente funzione sia di contenimento che di sostegno del terreno, con evidenti segni di cedimento».
Come precisato dalla Commissione, negli edifici in muratura dei centri storici o rurali «il sistema fondale, per esempio, è spesso costituito dal semplice prolungamento delle murature portanti al di sotto del livello di pavimento» oppure «da un conglomerato posto in opera riempendo uno scavo spinto fino a livelli ritenuti idonei a trasferire al terreno i carichi statici dell’edificio». Si tratta di sistemi strutturali semplici che spesso sono attraversati da scarichi e, quindi, sono esposti a rischi legati a un mancato drenaggio dell’acqua.
A questo si affiancano altri casi, come quello nel quale la stabilità di una costruzione sia affidata anche ad opere esterne al perimetro del fabbricato (ad esempio, il sostegno a terrapieni dove si trovano le fondazioni) oppure, ancora, il caso di manufatti posti in prossimità del fabbricato, il cui degrado strutturale può avere riflessi diretti sulla stabilità della costruzione principale.
Questo avviene per le cosiddette “cavità antropiche”, «che sono presenti in aree del nostro paese scavate fin dall’antichità per essere utilizzate come elementi accessori all’abitazione (ricovero animali, raccolta acque, stoccaggio di materiali e prodotti vari, estrazione di materiali da costruzione)». Nel caso in cui questi elementi si degradino, può emergere un rischio per la stabilità delle abitazioni.
Al fine di valutare la stabilità di un edificio e di progettare eventuali interventi di messa in sicurezza sismica di un edificio (compresi quelli rientranti nel super-sismabonus 110%) risulterà quindi necessario adottare, sempre secondo la Commissione, un’accezione molto ampia e considerare anche la necessità di interventi sui predetti elementi.
La Commissione conclude quindi affermando che il superbonus 110%, in versione sisma, potrà ben ricomprendere tutti i lavori collegati alle fondazioni, a patto che il progettista, il direttore dei lavori e, ove previsto, il collaudatore statico, ciascuno per quanto di competenza, esplicitino - nel corpo delle attestazioni previste dal Dm 329/2020 - il nesso di causalità tra la stabilità dell’edificio nei confronti dell’azione sismica e l’eventuale carenza da sanare in elementi posti nelle vicinanze delle costruzioni» ovvero quale sia il rapporto di causa-effetto tra gli interventi su questi elementi ed il miglioramento della sicurezza degli edifici.