Come preannunciato lo scorso 28 febbraio dall'ad di Poste Matteo Del Fante le procedure di acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus ed agli altri bonus edilizi da parte di Poste Italiane Spa, sospese a febbraio dopo gli interventi normativi che avevano posto un limite al numero di cessioni di questi crediti, sono state riavviate nel corso della mattinata del 7 marzo.

Nella nota pubblicata sul sito di Poste Italiane si precisa tuttavia che l’acquisto di crediti d’imposta riguarderà unicamente quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni). Poste Italiane, dunque, al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura. La nota precisa altresì che la temporanea sospensione della piattaforma si è resa "necessaria per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia”.

Dopo la stretta sui controlli per evitare le frodi, Poste Italiane ora richiede - rispetto alla procedura previgente - i tre seguenti documenti aggiuntivi:

1) la copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita Iva del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
2) la copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull'immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d'imposta che si propone di cedere a Poste Italiane (come la visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d'uso per il godimento);
3) la copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d'imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (ad esempio per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell'ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).


La nuova documentazione istruttoria si aggiunge pertanto alle informazioni già richieste in passato e di seguito riassunte:
1) copia dell'asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d'imposta;
2) copia del “modulo di comunicazione dell'opzione di cessione del credito d'imposta” trasmesso dall'intermediario fiscale all'Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest'ultima;
3) copia di una dichiarazione del medesimo intermediario fiscale, esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al proponente a un link specifico all'interno dell'area dedicata, nella quale l'intermediario fiscale attesta che il “modulo di comunicazione” citato prima è conforme a quello da lui trasmesso all'Agenzia delle Entrate.