L’agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova Guida all’utilizzo della piattaforma per la cessione dei crediti fiscali, con l’obiettivo di tenere conto delle ultime novità legislative in tema di trasferimento dei bonus fiscali. La guida rammenta che la piattaforma è accessibile dall’area riservata del sito internet dell’agenzia delle Entrate, tramite la quale i soggetti titolari di crediti d’imposta cedibili possono comunicare all’Agenzia l’eventuale cessione dei crediti a soggetti terzi. La guida specifica che i crediti sono raggruppati in base alle regole di cedibilità, ovvero sono suddivisi tra crediti cedibili a chiunque (e poi eventualmente solo a soggetti “qualificati”, qualora sia consentito) e crediti cedibili solo a soggetti “qualificati”.

A questo scopo, il sistema è in grado di riconoscere tramite identificazione del codice fiscale i cosiddetti “soggetti qualificati”, per i quali sono possibili ulteriori cessioni nei limiti fissati dalla legge, incrociando i dati con gli elenchi pubblicati negli albi consultabili sui siti internet della Banca d’Italia e dell’Ivass. In caso di tentativo di cessione dei crediti cedibili solo a soggetti “qualificati”, la piattaforma, infatti, verifica l’esistenza del codice fiscale e la sua natura di soggetto qualificato e rifiuta i trasferimenti non ammessi.

La guida ribadisce che l’accettazione e il rifiuto della cessione non possono essere parziali e che essi «sono irreversibili, salvo casi particolari che saranno disciplinati dall’Agenzia con apposite istruzioni, per consentire di revocare la scelta». Il problema è che questi casi particolari non sono ad oggi ancora stati disciplinati. E quel che è peggio è che, a distanza oramai di anni, non si conoscono le modalità con le quali il cedente che si avvede di aver commesso un errore in sede di comunicazione di opzione può annullare la cessione, o riversare lo stesso credito dopo che il cessionario ha accettato il trasferimento del bonus.

Nella guida non vi è traccia dei recenti sviluppi relativi alla quarta cessione dei crediti di imposta derivanti da bonus edilizi da parte di banche a favore di propri correntisti prevista nella conversione del Dl 17/2022 appena approvata dal Senato (a riprova che le continue modifiche alle “regole del gioco” mettono a dura prova tutti i soggetti interessati, ivi compresa la stessa Agenzia delle Entrate, costretta continuamente a “rincorrere” le novità dell’ultimo minuto).