Nasce la banca dati nazionale dell'abusivismo edilizio (Bdnae). Nel data base saranno censiti tutti i manufatti abusivi presenti sul territorio italiano. Oltre a schedare gli edifici celati al catasto e gli ampliamenti di immobili realizzati senza autorizzazione, la banca dati ha anche l'obiettivo di facilitare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione da parte dei comuni, così come l'accesso degli stessi enti locali alle risorse del fondo appositamente costituito per sostenere gli interventi demolitori. Interventi per il cui monitoraggio sarà costituita una apposita sezione nel data base, che dovrà essere aggiornata con cadenza quantomeno trimestrale.


Il tutto è previsto da un decreto del ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili (Mims) datato 8 febbraio 2022; il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 60 del 12 marzo 2022, nasce per raggiungere cinque target, funzionali alle pubbliche amministrazioni per censire e gestire i fabbricati fantasma e ogni sorta di abuso edilizio realizzato nel paese, ovvero: tutelare la corretta gestione, la sicurezza e la riqualificazione del territorio; rendere disponibili alle p.a. i dati sull'abusivismo; integrare ed omogeneizzare le informazioni presenti presso le singole amministrazioni; facilitare le demolizioni delle opere abusive da parte dei comuni e, come detto, semplificare la gestione del fondo.


La Banca dati nazionale dell'abusivismo edilizio viene istituita presso il dicastero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, realizzando una misura prevista dalla manovra 2018 ed ogni amministrazione od organo competente in materia di abusivismo dovrà alimentare il flusso dei dati in essa immagazzinato. Tra questi dati sono incluse anche le informazioni sugli illeciti accertati e sui conseguenti provvedimenti emessi. La norma istitutiva della banca dati contro l'abusivismo ha disposto inotlre che scatti una sanzione fino a mille euro a carico del dirigente o del funzionario inadempiente e nei casi di tardivo inserimento delle informazioni.


Entro tre mesi verranno avviate le pratiche per la strutturazione della nuova Bdnae. Nel processo verranno coinvolti i ministeri dell'interno, della giustizia, della transizione ecologica, della cultura e dell'economia, l'Agenzia delle entrate, le regioni e i comuni (tramite l'Anci). La condivisione e la trasmissione dei dati e delle informazioni sugli illeciti accertati avverrà dopo la stipula di apposite convenzioni. Entro un anno dalla loro entrata in vigore le informazioni verranno condivise nel data base. Il Mims è il titolare del trattamento dei dati conservati nella Bdnaei, ma le p.a. che hanno fornito le informazioni dovranno aggiornarli e curarne la gestione.